“Quando scegliamo di accettare una condizione, stiamo guadagnando la consapevolezza che lottare contro qualcosa significa spesso anche perdere tempo e soprattutto energie"
F. Quaranta
Il termine Mindfulness significa “portare attenzione in modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” (Kabat-Zinn, 1990, 1994). Oggi si sente parlare sempre più di Mindfulness, ma esattamente di cosa si tratta? Esistono pratiche meditative completamente diverse da quelle a cui ci siamo abituati a vedere nei film o nella rappresentazione sociale che tutti conosciamo. Praticare la Mindfulness non è tanto diverso dal praticare un esercizio fisico, ciò che stiamo allenando nel primo caso è la nostra mente, nello specifico la nostra attenzione e la nostra consapevolezza.
La meditazione non è una semplice pratica, ma un vero e proprio processo di apprendimento attivo, in cui la persona imparerà a diventare consapevole di sé stessa e ad accettarsi in modo non giudicante. La coltivazione della Mindfulness è un atto radicale di salute, di compassione e amore verso sé stessi, che comprende la volontà di auto osservarsi, per vivere il momento presente, abbracciando l’intera catastrofe e cioè, l’intera esperienza del vivere, affinché le tempeste della vita possano insegnare a crescere accettando la vita stessa, come un fluire continuo e in costante via di trasformazione (Jon Kabat- Zinn, 2013).
L’introduzione delle pratiche meditative orientali, all’interno dei trattamenti di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, è stata descritta da Hayes (2002), come la “terza onda”, ovvero come una fase di approcci terapeutici nuovi e integrativi, per l’analisi e la modificazione del comportamento, e quindi del miglioramento del benessere psicofisico. In sostanza, stiamo parlando di un approccio terapeutico che è stato validato scientificamente, la cui efficacia è stata testata e dimostrata grazie a innumerevoli ricerche scientifiche.
Il primo protocollo fu ideato da Jon Kabat-Zinn nel 1979, il Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR), ovvero per la riduzione dello stress. Questo ha dimostrato la sua efficacia scientifica, in una vasta gamma di patologie, che vanno da quelle psichiatriche (Disturbo d'Ansia Generalizzato, Disturbo di Panico, Disturbi del Comportamento Alimentare), alle patologie di tipo somatico (psoriasi, disturbi gastrointestinali di origine psicosomatica, fibromialgia, sindrome da dolore cronico), alle patologie mediche (disturbi del sonno, cefalee, ipertensione, cardiopatie, cancro, AIDS) (Montano, 2007).
In un’epoca in cui siamo abituati a fare tutto per automatismo, senza pensarci troppo, in cui crediamo che il multitasking sia un pregio privo di svantaggi, diventare consapevoli dei propri pensieri, delle proprie emozioni e del proprio corpo, potrebbe essere davvero un’azione innovativa e controcorrente. Ogni volta che portiamo l’attenzione nel momento presente, e su noi stessi, diventiamo molto più consapevoli di noi e di come ci sentiamo rispetto ad una certa situazione, e quindi possiamo sentirci meno impotenti e più padroni delle nostre reazioni.
Ti faccio un esempio: ti è mai capitato mentre sei a cena con amici, o mentre guardi un film, o semplicemente mentre fai qualcosa di piacevole, di perderti nei tuoi pensieri e preoccupazioni riguardanti il futuro o qualcosa che è già accaduto. Ad esempio “devo finire di studiare; chissà se quella persona mi richiamerà; avrò risposto bene al test?” ebbene, se ci riflettiamo, questi pensieri del tutto automatici, non fanno che portarci via dal momento presente, dal divertimento con gli amici, o dall’assaporare una cena gustosa. Ci portano lontani dal qui ed ora, rendendo quel momento poco piacevole, e facendoci vivere un’esperienza appunto, in maniera automatica e poco consapevole.
Allenare la mente con la Mindfulness, ti permetterà di riconoscere che in quel momento, non sei presente a te stesso/a, dandoti la possibilità di radicarti nel presente, vivendolo a pieno.
Inoltre, la Mindfulness lavora su due fronti: accettazione di ciò che non può essere cambiato, in modo non giudicante e soprattutto consapevole; cambiamento di ciò che può essere modificato. Se ci pensi bene, quante volte ci ostiniamo nel non voler accettare un limite o un’imperfezione? È proprio quando diventiamo consapevoli di quel limite, o di qualcosa che non possiamo controllare o cambiare, che riusciamo ad accettarla e a non vivere in uno stato di frustrazione costante. Accettare qualcosa che non può essere modificata, potrebbe renderti molto più libero/a di quanto pensi.
A tutti e per tutte le età. Questa pratica è stata strutturata all’interno di innumerevoli protocolli, che possono essere utilizzati sia come percorsi indipendenti, ma anche utilizzati all’interno di un percorso di psicoterapia.
Spesso l’ho utilizzata in terapia, come un pacchetto di abilità nuove da apprendere, e devo dire che i pazienti restano sempre molto entusiasti. Mi occupo anche di percorsi di Mindfulness di gruppo, per famiglie, per adulti e per bambini e adolescenti.
Nello specifico, si tratta di veri e propri “esercizi meditativi di consapevolezza”, che è il solo modo per permettere alla persona di spostare la propria attenzione verso l’interno. Si tratta di un allenamento della mente e della consapevolezza, che si può realizzare con le meditazioni. nei protocolli sono previste sia meditazioni formali che informali. Le prime riguardano meditazioni specifiche, con una forma e una durata prestabilita; mentre le seconde fanno riferimento alla capacità di praticare la consapevolezza in qualsiasi attività quotidiana, in maniera intenzionale.
Dr.ssa Josephine Calefati
Psicologa Psicoterapeuta a Fasano (BR)